IL DISCO DI FESTOS e il CODICE COSPI
Correlazione tra il calendario egeo del "Disco di Festos" e il calendario mesoamericano del CODEX COSPI.
Correlazione tra il calendario egeo del "Disco di Festos" e il calendario mesoamericano del CODEX COSPI.
Premessa
Occorre innanzitutto pazienza nella lettura e capire i riferimenti,
Nel mio saggio “ Il Disco di Festos –Primo
calendario egeo” ho sempre affermato la volontà di procedere ,come metodo ,al
confronto di idee,opinioni,fatti ecc.allo scopo primario di approfondire la
conoscenza su un determinato
argomento ,prima di esprimere una opinione basata solo sul “sentito dire”o su
riflessioni non appropriate.
.
L’incontro con il “Corpus Precolombiano”
ovvero con il “Commentario al Codice COSPI su Calendario
e rituali precolombiani” realizzato a cura della archeologa dott.ssa Laura Laurecich Minelli, della
Università di Bologna è stato casuale ma illuminante.
Un
incontro, quello con il libro,realizzato in una scintillante libreria di Firenze e che mi ha cambiato il modo di pensare aiutandomi a realizzare e focalizzare quelle idee che
sempre avevo avuto sul Disco di Festos ma che credevo fossero solo mie chimere. E’ stato un “contatto” elettrizzante, oserei
dire esaltante nel momento in cui capivo che queste idee avevano un fondamento
, non di verità, ma di realtà.
Il Disco di Festos
Ora
dobbiamo sapere che già da tempo lavoravo, su una mia ipotesi scaturita dalla lettura di un
saggio scritto dal Prof. Godart sul
ritrovamento di un reperto archeologico unico nel suo genere , il famoso Disco di Festos (o Festo) ed attualmente
conservato al Museo di Iraklion , in Creta.
Il reperto
si presenta come un disco di argilla con entrambi i lati incisi da ben 45
simboli o glifi ciascuno diverso dall’altro.In effetti i simboli risultano, ad
un esame approfondito ,ben 46 poichè un simbolo risulta indefinito per
deterioramento.
Ed ecco il
dilemma! Non sono stati ritrovati altri
manufatti con simili simboli o glifi ! Quel reperto è unico sino ad oggi. Forse
a causa di ciò che si è tentato di farlo
passare come un falso ma tale ipotesi non è mai stata dimostrata e l’oggetto fa
bella mostra in quel museo di Creta.
Il saggio
del Prof.Godart è ricco di particolari e
analizza ciascun simbolo, ne censisce i componenti e rileva altresì
che alcuni di essi sono stati
cancellati e sostituiti da altri ; inoltre fotografa il reperto mettendo in risalto le caratteristiche del
disco. Insomma crea un documento dettagliato, per la prima volta, censendo
tutti i particolari inerenti il manufatto , in modo veramente eccezionale.
Dopo tutto
il lavoro compiuto Il Professore afferma
che ,essendo i glifi in un numero limitato, non è possibile trarre un
significato letterale dalla successione degli stessi. Si rammarica della circostanza e auspica un altro ritrovamento simile,nel futuro ,per poter avere a disposizione un maggiore numero di
“lettere”(simboli) per giungere alla comprensione letterale del documento.In
attesa di questo ipotetico avvenimento sono trascorsi 111 anni (ad oggi 12.11.2019)
inutilmente, senza approfondire altre opzioni.
Mi
colpisce l’accurato censimento di tutto ciò che è impresso nel disco ,la
nitidezza delle foto , commenti e l’annotazione dei numerosi particolari che
lui stesso rileva. Tutto questo attira la mia attenzione unitamente alle foto
accurate e alle
conclusioni a
cui arriva il Professore confermate in un suo libro dal titolo “ Il Disco di Festo – L’enigma di una
scrittura “ : la sua attenzione è attratta dal desiderio di dare una
connotazione letterale alla presenza dei simboli o glifi.
Le
conclusioni potrebbero essere condivise ma la documentazione e le foto ,mi
suggeriscono che il Professore abbia trascurato
(volutamente o meno) alcuni particolari che lui stesso aveva rilevato e
che indubbiamente sono stati sempre sotto i suoi occhi senza suscitare
alcuna curiosità
E’ questo il motivo della mia menzione del “comportamento
dei granchi “,nella lettera inviata al quotidiano “Il Sole-24 Ore” in data 27.08.200, a seguito di un articolo apparso
sul medesimo quotidiano nella domenica del 25 giugno 1995 n°168, pagina 23, nella rubrica
di Archeologia, dal titolo “Scripta Manent” pubblicato a
firma del prof. Godart.
In tale articolo, il Professore, confermava la sua
opinione sulla presenza di un tipo di scrittura e precisamente una scrittura
alfabetica .
I
granchi hanno dei movimenti particolari ,ma se ad un tratto il loro movimento
caratteristico varia e diverge dalla sua
normalità ecco che si accende la curiosità sui motivi di un comportamento
difforme dalla norma.
Trovo strano che pur essendo stati censiti tutti i simboli o glifi e avendo già constatata una notevole presenza di dati
numerici non si percepisca l’importanza di tale circostanza , ignorando
qualsiasi rapporto con il disco stesso.
Un
comportamento strano per uno scienziato che evita di esercitare la propria
curiosità in merito ai fatti che sono posti alla sua attenzione!
I fatti : ricognizione del dato
numerico presente sul Disco
I fatti !! Con il mio saggio “ Il Disco di Festos
–Primo calendario egeo –Una proposta” mi riprometto solo un esame più
articolato dei fatti (dati numerici) presenti sul disco, traendo da ciò una
verità che in effetti è ,inizialmente, frutto solo di una mia interpretazione
ma successivamente confermata dal
confronto dei fatti che esamineremo sia sul Disco che sul Codice.
Il dischetto
presenta impressi vari simboli/glifi su
entrambi i lati . Sono posti non
casualmente ma con una tecnica accurata che
coinvolge sia tutto il bordo del dischetto ,in modo tale da formare una corona,
e sia all’interno dello spazio compreso dalla corona formando una spirale: il lavoro ,si ricorda
ancora,è stato eseguito su entrambi i lati.
Appare evidente
altresì la tecnica di raggruppamento dei simboli/glifi (il motivo e il modo per cui sono aggregati
non è l’argomento oggetto del presente CONFRONTO).
Tutti i gruppi
sono suddivisi da linee verticali formando dei settori all’interno dei quali il
numero dei simboli/glifi i risulta
variabile.
Giungo così ad avere una suddivisione matematica dei simboli/glifi e precisamente ,contando in modo elementare i gruppi o settori , abbiamo:
sulla corona del lato “A” notiamo una suddivisione in settori pari a ……….….….12 ;
anche sulla corona del lato “B” notiamo una
suddivisione in settori pari a….…….12;
nei 12 settori/corona di un lato (lato “A”) abbiamo
un totale di glifi pari a ….… …48;
nei 12 settori/corona del’altro lato (lato “B”)
abbiamo un totale di glifi pari -……… 49;
anche spirale, interna alla corona, è pure essa
suddivisa in settori , su lato “A”.....19;
mentre sul lato “B” si conta un numero inferiore di
settori……………….,,…………18 ;
nei 19 settori/spirale del lato”A” si conta un
numero di glifi pari a …………,………75;
nei 18 settori/spirale del lato “B” si conta un
numero di glifi pari a…,....…………....70;
abbiamo inoltre, come già accennato, un numero di
“punzoni” pari a…..………….46;
con i quali sono stati impressi,uno diverso
dall’altro, i segni sulla argilla umida.
da ulteriore conteggio appare evidente che il
totale dei settori del lato “A”risulta....31;
mentre il totale dei settori del lato “B” risulta
pari a …….…………………………….30;
risulta altresì evidente che il totale dei glifi
presenti sul lato “A” assommano a .…,123;
mentre il totale dei glifi presenti sul lato “B”
assommano a ……………………... 119;
Mi corre
l’obbligo si specificare che il massimo dei glifi presenti nei settori sono ..7;
particolare molto importante, infatti tale presenza
è riservata a pochi settori e
precisamente a quelli situati all’interno della spirale lato “A” ,ai
settori 3—9--15 :
Altro dato numerico evidenziato dal Godart è
derivato dalla quantità dei tratti segnaletici posti sotto alcuni glifi e precisamente su lato “A” sono …….. ……… 9;
mentre sul lato “B” sono ……………………………………………………………….. 8;
e, caso vuole ,che siano posti tutti all’inizio di
ciascun gruppo coinvolto.
Questa
indicazione è utile in quanto stabilisce che i tratti segnaletici sono sempre
posti ,quando sono presenti, all’inizio del settore e per cui ordino tutti i 31
settori del lato “A” e i 30 settori del lato “B”, posizionandoli
orizzontalmente con i simboli/glifi letti
da sinistra verso destra, formando delle colonne. Le colonne verticali , che
risultano da questa disposizione dei simboli/glifi,non possono essere maggiori
di ………....7;
in quanto solo in tre settori (come sopra detto)
abbiamo la presenza di ben 7 glifi e quindi per rappresentarli tutti ho dovuto
procedere alla formazione di 7 colonne sia per il lato “A” che per il lato “B” .
Per il lato
“A” abbiamo sia per la spirale che per
la corona:
I glifi presenti sulla 1°colonna della spirale
lato“A” assommano a………………....19
I glifi presenti sulla 2°colonna della spirale lato
“A”assommano a………………….19
I glifi presenti sulla 3°colonna della spirale
lato“A” assommano a……………….....14
I glifi presenti sulla 4°colonna della spirale lato
“A”assommano a………………….10
I glifi presenti sulla 5°colonna della spirale
lato“A” assommano a……………….... ..5
I glifi presenti sulla 6°colonna della spirale lato
“A”assommano a…………………...5
I glifi presenti sulla 7°colonna della spirale
lato“A” assommano a……………….......3
Pertanto
come già rilevato abbiamo un totale di 75 glifi.
I glifi presenti sulla 1°colonna della corona
lato“A” assommano a…………….…....12
I glifi presenti sulla 2°colonna della corona lato
“A”assommano a………………….12
I glifi presenti sulla 3°colonna della corona
lato“A” assommano a……………….....12
I glifi presenti sulla 4°colonna della corona lato
“A”assommano a…………………...7
I glifi presenti sulla 5°colonna della corona
lato“A” assommano a……………….... ..5
I glifi presenti sulla 6°colonna della corona lato
“A”assommano a…………………...0
I glifi presenti sulla 7°colonna della corona
lato“A” assommano a……………….......0
Pertanto
come già rilevato abbiamo un totale di 48 glifi. Sommando i due parziali
abbiamo la cifra già segnalata di 123 glifi in totale per il lato “A”.
Per
il lato “B” abbiamo sia per la spirale che per la corona:
I glifi presenti sulla 1°colonna della spirale
lato“B” assommano a………………....18
I glifi presenti sulla 2°colonna della spirale lato
“B”assommano a………………….18
I glifi presenti sulla 3°colonna della spirale
lato“B” assommano a……………….....17
I glifi presenti sulla 4°colonna della spirale lato
“B”assommano a………………….11
I glifi presenti sulla 5°colonna della spirale
lato“B” assommano a……………….... ..6
I glifi presenti sulla 6°colonna della spirale lato
“B”assommano a…………………...0
I glifi presenti sulla 7°colonna della spirale
lato“B” assommano a……………….......0
Pertanto
come già rilevato abbiamo un totale di 70 glifi.
I glifi presenti sulla 1°colonna della corona
lato“B” assommano a…………….…....12
I glifi presenti sulla 2°colonna della corona lato
“B”assommano a………………….12
I glifi presenti sulla 3°colonna della corona
lato“B” assommano a……………….....12
I glifi presenti sulla 4°colonna della corona lato
“B”assommano a…………………..11
I glifi presenti sulla 5°colonna della corona
lato“B” assommano a……………….... ..2
I glifi presenti sulla 6°colonna della corona lato
“B”assommano a…………………...0
I glifi presenti sulla 7°colonna della corona
lato“B” assommano a……………….......0
Pertanto
come già rilevato abbiamo un totale di 49 glifi. Sommando i due parziali
abbiamo la cifra già segnalata di 119 glifi in totale per il lato “B”.
Come se tutta questa enorme massa di dati numerici
non bastasse abbiamo altra suddivisione da tenere presente e già accennata: i
glifi rilevabili in ciascun settore
analizzato orizzontalmente.
Solo
come indicazione accenno al numero dei glifi presenti nei primi tre settori
della spirale compresa sul lato “A”
e cioè:
1° settore sono presenti …………….N°3 glifi (si
ricorda che sono detti anche “simboli”
2°settore sono presenti………………N°2 “
3°settore sono presenti …………… N°7”
e la sequenza continua per tutti i rimanenti
settori, in modo estremamente variabile ed impressionante.
E‘
estremamente significativo sottolineare che i lavori siano stati eseguiti su entrambi i 2
lati del disco e quindi anche questo numero si aggiunge agli altri.
Riepilogo
Questa immensa mole di numeri mi fanno pensare al Disco di Festos ,non a un documento letterale ,ma
ad un vero e ben articolato documento numerico, un contenitore di numeri.
Questi sono i fatti e non verità opinabili.
Come risulta del tutto evidente ,al momento,non ho
argomentato di possibili registrazione di dati ,quali ad esempio annotazioni
del numero dei buoi impiegati in un determinato lavoro, per un determinato
periodo di tempo; non ho argomentato di possibili registrazioni di mesi
trascorsi da un lavoratore per innalzare una qualsiasi piramide; non ho
menzionato computi lunari o “prontuari” per predizioni di eclissi; non ho menzionato
numeri primi o numeri Godel; non ho assolutamente affrontata la possibilità di
associare il tutto a calcoli informatici
!
In
questa fase mi sono semplicemente limitato ad un semplice calcolo di somma
numerica elementare del tipo…..1+1+1
ecc. come facevamo,una volta alle
elementari con il pallottoliere o l’abaco!!
Indipendentemente da tutto ciò ,rimane la presenza
regolare dei glifi impressi sui lati del disco, dei raggruppamenti di glifi
racchiusi tra linee verticali , della disposizione dei settori o gruppi in modo
da formare ora una corona ora una spirale. La notevole mole di glifi presenti
portano a ipotizzare qualcosa di più di un semplice quantitativo di mucche di
un pastore o di improbabili lettere di una ancor più improbabile scrittura.
I miei
pensieri mi sollecitano a trovare una spiegazione logica della presenza numerica nel Disco di
Festos da me evidenziata.Per molto tempo le danze dei “fantasmi” numerici
rimangono tali sino all’incontro fatidico con il testo commentato sul Codice
Cospi. Una rivelazione !
Il Codex Cospi o Codice di Bologna
Nella biblioteca
universitaria di Bologna si conserva sin dal 1665 una copia di un antico documento ,di origine
mesoamericana , forse appartenente alla cultura Atzeca. In occasione del V Centenario
dell’incontro tra i due mondi (1492-1992) l’Ambasciata del Messico in Italia
decide di far effettuare uno studio su quel documento e di far pubblicare il risultato sotto il
titolo “ Calendario e Rituali Precolombiani Codice Cospi”.
Lo studio
,i dati numerici rilevati e il commento sono
eseguiti dalla prof.ssa Laura
Laurencich Minelli archeologa presso la citata Università di Bologna con la
collaborazione del gentilissimo dott. Antonio
Guarnotta.
Il lavoro
riporta alla luce antichi calendari solari e rituali in uso nel Messico centrale con molti riferimenti alle
popolazioni della regione Puebla-Tlaxcala ovvero alla cultura Atzeca-Mixteca.
La copia del manoscritto è databile intorno al 1300-1500 d.c. e il numero delle
pagine di cui è composto è pari a 20 ( base di numerazione mesoamericana ovvero
vigesimale) che è il numero dei giorni
che compongono i mesi dei due calendari base della civiltà mesoamericana ,
quello dei 260 giorni e quello dei 360 giorni.
Molti
gli studi effettuati intorno a questo documento :verso la fine del 18° secolo
viene inviata una copia alla Biblioteca Apostolica Vaticana e in quel periodo
viene esaminato per la prima volta da un gesuita messicano. Nel 1818 viene
presentato alla Accademia dell’Istituto delle Scienze un saggio del quale
rimane solo un manoscritto depositato presso la Biblioteca dell’Archiginnasio
di Bologna . Solamente nel 1831 viene pubblicato per la prima volta uno studio
approfondito da parte di un lord inglese. Da allora si susseguono
pubblicazione di interpretazione dei
segni impressi nel Codice, sino a
giungere alla pubblicazione del 1968 completa di foto e commento dello
studioso Karl Nowotny della Akademische
Druck (Granz) che rimane una opera fondamentale sia per le foto sia per
l’interpretazione corretta del testo disegnato.
Il testo è una miscellanea di opere diverse fatte
copiare , da quelle popolazioni appositamente su pelle di cervo, sia da una
parte (recto) sia dall’altra (verso) .
L’artista
che ha dipinto il recto non è lo stesso che ha dipinto il verso. Il recto
presenta 20 pagine (come già citato) di
cui 13 dipinte e 7 bianche e si legge da sinistra a destra. Il verso presenta
18 pagine di cui 11 con figure e 7
bianche e si legge da destra a sinistra.
L’argomento
di questo Codex Cospi è la rappresentazione di un calendario rituale.
Appartiene al gruppo dei Codici che trattano tutti
dei calendari rituali :dal Codex Borgia al Codex Vaticano “b” ,al Codex Laud al Codex Dresda , al Codex Borbonicus ecc, con aree di provenienza diversificate del centro america .
Inutile
specificare che in tutti i Codex sono
dipinte figure coloratissime che possono essere accompagnate da piccole linee orizzontali sormontate dal
segno grafico e matematico di ridottissime dimensioni detto punto.
I
fatti : ricognizione del dato numerico
presente sul Codex Cospi
E’ indubbio ed è
ormai attestato ,che questi tipi di Codici contengono calcoli numerici
ovvero sono dei veri “serbatoi di numeri”. I Maya ,gli Aztechi, tutti i popoli
mesoamericani avevano un timore riverenziale verso il tempo e il suo scorrere
incombeva come macigno sulla loro testa.
Prima
di procedere alla ricognizione, per meglio comprendere, occorre specificare
quanto segue:
-La Luna presenta un mese sinodico pari a 29,530588
giorni terrestri (per sinodico si intende l’intervallo tra due noviluni);
-La Terra presenta un anno tropico (intervallo tra
due solstizi estivi o invernali) pari a 365,2422 giorni mentre l’anno sidereo (determinato
dal primo sorgere di stelle o costellazioni all’alba trascorso il periodo d
invisibilità dovuto alla vicinanza del sole)
corrisponde a 365,25636 giorni (per i Maya questo periodo equivaleva a
365,2419 giorni);
-Venere presenta una rivoluzione sinodica (ovvero
il tempo trascorso per ripresentarsi nella stessa posizione)di circa 583,92
giorni terrestri. Venere risulta visibile per 250 gg.a sinistra del Sole e 236
giorni a destra del Sole: mentre i due
periodi di invisibilità hanno
rispettivamente la durata di 90 giorni e di 8 giorni.
-Eclissi di Sole si manifesta quando la Luna nuova, che si trova nei nodi o
nelle vicinanze, cade dopo 18 gg che il Sole ha incrociato l’orbita lunare con
intervallo di 173,31 gg.(semianno dell’eclissi) I nodi sono punti nei quali
l’orbita lunare interseca l’eclittica e non sono fissi ma percorrono
l’eclittica in senso retrogrado in 18 anni e 219 giorni ovvero 18,6 anni.
-Eclissi di Luna si manifesta durante il plenilunio
ovvero quando Sole e Luna si trovano in nodi diversi dell’orbita lunare o
sufficientemente vicino ad essi.
-Periodicità
affinché una eclissi dello stesso tipo ( o Sole o Luna) possa ripetersi
devono sussistere due condizioni
a-compimento
di un numero intero di rivoluzioni lunari rispetto allo stesso nodo;
b-in
quel periodo la Luna deve ritrovarsi
nella stessa fase (novilunio o plenilunio, per eclisse di Sole o Luna)
Quindi un ciclo di eclisse conterrà un numero
intero di :
-mesi draconitici (2 passaggi della Luna sullo
stesso nodo :242 md x 27,21 gg di ciascun mese = 6585, 32 giorni) ovvero = a
18,031 anni (ciclo di Saros)
-mesi sinodici (ritorno della Luna alla stessa fase
: 223 ms x 29,53 gg.di ciascun mese = 6585,19 giorni) .
Dopo 18 anni circa le eclissi si ripresentano nello
stesso modo ma in posizione leggermente diversa.
Specificato il passaggio di cui sopra esamino il
contenuto del Codex.
Dal Commentario del Codice Cospi rilevo quanto
segue e mi esonero da qualsiasi intervento
personale sui dati sotto riportati rilevabili dalle pagine 91 e seguenti del
menzionato Commentario ed evito particolari spiegazioni non inerenti alla
presenza dei numeri.
Occorre
premettere quanto già citato in merito al tipo di calendari del Messico in uso in quel
periodo e che comprendevano:
-a) il calendario solare( o anno),era suddiviso
in lune, in n° di ……………….. 18
e ciascuna luna era formata da giorni ……………………………………….. 20 cui si aggiungevano alla fine, N°5
“giorni inutili” per un totale di giorni ………… 365
-b) il calendario rituale era composto
da giorni……………………………………. 260
formato
dagli stessi simboli/glifi del
calendario solare ma contati da 1 a ……. 13
-C) infine il calendario venusiano avente come
periodo una durata di giorni …… 584
(ovvero il
periodo riferito alla rivoluzione sinodica del pianeta Venere) Il computo di
tale calendario era seguito per il tramite del calendario solare..e viene
attribuito un interesse profondo al ciclo di 65 rivoluzioni sinodiche (
comprendenti giorni 37960).
Particolare interesse acquista il sistema di
identificazione degli anni solari che venivano identificati abbinando il calendario
solare e quello rituale.
A causa di ciò con il rapporto tra 365 e 260 il
capodanno poteva solo ricadere solo su specifici giorni (denominati : “coniglio,canna,selce e casa”)
numerati da 1 a …….13.
Lo stesso
capodanno poteva quindi ripetersi dopo un ciclo di 13 x 4 pari ad anni..52
Il calendario rituale giocava un ruolo importante
per il computo del tempo e per calcoli inerenti osservazioni astronomiche anche
per la sua facile divisibilità per 2-4-5-13-20.
Infatti
-periodo di
130 giorni (260:2) aveva una sua precisa
denominazione e suddiviso in
sottoperiodo
di 81 gg (9x9) unitamente a quello di 49 gg (7X7) e ciascuno dei quali
marcati da
un glifo particolare;
-periodo di 65 giorni (260:4) legato al ciclo
rituale di Venere e rappresenta una
divisione
importante anche per il Codex Borgia ed altri ancora; il numero quattro è
riferito ai
4 punti cardinali che sono utilizzati per ulteriori suddivisioni (a volte si
aggiungeva
una unità per significare il centro dei punti cardinali)
-periodo di 52 giorni (260:5) Fondamentale per la relazione con il ciclo
dei 52 anni e per la suddivisione del
calendario rituale in 5 parti ( forse 4 punti cardinali + il centro)
-periodo dei 20 giorni o ventina (260 :13)
importantissimi per il culto degli dei associati a ciascuno dei 20 segni dei
giorni e quindi a scopo divinatorio,
-periodo dei 13 giorni o tredicina (260:20) suddivisione dei
calendari rituali messicani
da notare
che ogni tredicina ,che inizia con il n°
1 ,ha un proprio patrono locale.
Il calendario rituale è suddiviso in una serie di
13 giorni distinta dalla serie di 9 giorni.
Il sistema numerico vigente era quello vigesimale ovvero il computo era
effettuato su base 20 e non 10 e cioè
1.-20-400-8000-160000 invece di
1-10-100-1000-10000.
Ritornando al ciclo classico di 52 (anni/giorni) al
quale praticamente tutti i calendari
messicani facevano riferimento, abbiamo che la stessa data del calendario
solare si ripeteva ogni :
-52 anni solari x 365 gg
abbiamo 18980 giorni che corrispondono a :
-73 giri
rituali x
260 gg abbiamo 18980 giorni.
Occorre ricordare che dai cicli
di 52 x 2 cicli abbiamo un ciclo 104 anni da cui deriva
104x 365 gg. ovvero il periodo perfetto di 37960 giorni perché era il punto di unione dei tre tipi di
calendario solare,sacro e venusiano.
Ecco il periodo perfetto :
365 giorni dl calendario solare x 104 ( ciclo di 52 anni x 2) = 37960
584 “ di rivoluzione sinodica di Venere x 65 ( un
particolare ciclo di rivoluzioni
sinodiche di Venere) = 37960
260 “ di calendario rituale “ x 146
(73 giri rituali x2) = 37960
Si rammenta che il periodo 52 non era riferita ai
soli anni ma poteva essere considerato un ciclo di 52 giorni quale frazione del
calendario rituale ovvero 260:5 = 52 (vedi
Codice Cospi-1 e le 5 colonne
come da Tav. V). Si può rilevare
quindi altre serie di relazioni :
-52x5 =260 quindi giorni del calendario rituale
-2 calendari rituali e ¼ cioè 520-65 =585 (-1) (rivoluzione sinodica
Venere)
-3 calendari rituali 260x3 =780 giorni (rivoluzione
sinodica di Marte (sic!) )
-11 calendari rituali 260x 11=2860 (equivalente a
97 rivoluzioni sinodiche della Luna
x29,5 =
2860)
La Luna avente il suo periodo di rivoluzione
sinodica di 29 o 30 giorni (media 29,5) poteva entrare nelle relazioni di
-11 calendari rituali (29,5x97);
-29,5 x 99 = 2920 giorni = 8 anni solari o 5
rivoluzioni sinodiche di Venere.
Terminata la ricognizione del dato numerico anche per il Codice Cospi dovrò procedere alla individuazioni di
correlazione tra i dati numerici da me rilevati sul Disco e quelli riportati
nel “ Commentario- Calendari e rituali
Precolombiani.
Ancora alcuni fatti : i
“contatti” tra i due documenti:
-tot.settori “A” x settori spirale “A” =31x19=589:29,53
(giorni mese sinodico)= 20 circa
ovvero il
numero dei giorni che compongono i mesi dei due calendari base della civiltà
mesoamericana quello dei 260 gg. e
quello dei 360 gg.;
-tot.settori “B” x settori spirale “B” =30x18=540 :
29,53(giorni mese sinodico)=18 circa
ovvero la suddivisione in lune dell’anno
solare ovvero con 223 mesi sinodici di 29,53 giorni ciascuno ,abbiamo un ciclo di
Saros di 18 anni composto da 6585,19 gg.
-1 ciclo di Saros composto da 223 mesi + settori
spirale “A” =223+19 =242 ovvero rappresenta il totale dei glifi o simboli del
Disco “A” + “B”, ovvero rappresenta il
numero dei mesi Draconitici intercorrente tra due nodi lunari ovvero
242 x 27,21= 6584,82 e cioè 18 anni
circa pari a un ciclo di Saros.
-anno delle eclissi di sole: avviene ad intervalli
di 173,31 giorni ,semianno dell’eclisse,come già rilevato, 173,31x 2 = 346,62
(347 circa) ovvero settori corona “A” x
settori spirale “A”+ simboli o glifi lato “B” =( 19x12) +119 =347 ;
-simboli lato “A” + simboli lato “B” – simboli
spirale “A” =123+119-19 =223 mesi di cui
è composto un ciclo di Saros:
-Il calendario rituale , formato da 260 gg, è
suddiviso in 260:2=130 ed ulteriormente frazionato in due
sottoperiodi : uno di 81 gg, l’altro di
49 giorni che corrisponde al numero dei glifi o simboli presenti sulla corona ,nel lato “B”;
-260 gg, del calendario rituale sono corrispondenti
al totale dei simboli “A”+”B” + numero
dei settori della spirale “B” ovvero 123+119+18
= 260;
-20,16
giorni del calendario solare
sono ottenuti dividendo il totale simboli “A” +”B” :settori corona “A” =
(123+119) : 12 = 20,16;
-dividendo il totale dei simboli “A”+”B” con il numero dei settori della spirale “B” =
(123+119) : 18 = 13,4 che corrisponde alle tredicine del calendario rituale
mesoamericano del Codice Cospi ovvero giorni specifici sui quali poteva
ricadere il capodanno.
-il capodanno poteva ripetersi dopo un ciclo di
“tredicine”” ovvero di 13 anni per i 4
giorni specifici , per un ciclo di 52
anni rilevabili sul Disco dalla
somma dei simboli “A” +”B” + “A” diviso 7 (il massimo dei simboli rilevabili
nei settori) ovvero (123+119+123 ) : 7 =
52,14 giorni del calendario rituale ottenuto anche da 260 giorni del calendario
rituale diviso 5 ( 4 punti cardinale +1 centro) = 52.
-i 18 settori del lato “B” del disco corrispondono alle 18 lune in cui era suddiviso
il calendario solare e a un ciclo di Saros;
- 20 gg
formano una luna per cui 18 x 20= 360 giorni
-360 giorni del calendario solare ai quali si
aggiungevano i citati 5 gg. funesti per un totale di 365 gg ;
-totale dei
simboli dei lati “A”+”B” + simboli solo lato“A” = 242+123 = 365 anno solare !!!!
Riepilogo
Definizione di CALENDARIO dal Dizionario
Enciclopedico Italiano -Treccani-:
“…….-1 Sistema convenzionale di divisione del tempo
:l’intervallo base di tale divisione è per solito l’anno la cui durata è
fissata in modo che si discosti il meno possibile dalla durata media
astronomica. Esistono calendari lunari…..; c.lunisolari che. ( come l’ebraico) cercano
di far coincidere i mesi con le lunazioni e contemporaneamente con le
stagioni…….; i c.solari che collegano la durata dell’anno civile o legale,con
quella dell’anno tropico ,cioè con l’intervallo
di tempo compreso tra due passaggi consecutivi del Sole ad uno stesso
equinozio………..”
Conclusioni
Una moltitudine di contatti tra dati calendariali
del Disco e del Codex Cospi invitano sia
a considerare il Disco di Festos un vero
calendario, come lo è il Codice Cospi e sia a dichiarare ,una volta per tutte,
che il Disco di Festos è il primo
calendario di Area Egea.
Quindi,
trovo inutile insistere nell’ipotesi di considerare il reperto archeologico un
documento letterale,dato atto che dopo oltre un centinaio di anni non è stato
trovato un reperto con “scrittura” riferibile ai glifi o simboli contenuti nel
Disco di Festos.
A coloro
che vorranno approfondire ancor più l’aspetto numerico del Disco di Festos e la sua parte simbolica , saranno apprezzati come dei veri pionieri della
ricerca scientifica. (PL Mariotti©)
Follonica lì 12.11.2019